Quando ho iniziato a trafficare su WordPress per creare un blog, non so perché, la prima cosa che mi è venuta in mente, è quel film che si intitola “Julia & Julie”, in cui la ragazza – un’aspirante scrittrice – si ispira alla famosa cuoca Julia Child, e decide di cimentarsi nelle sue ricette raccontando giorno per giorno l’esperienza in un blog. Non so se mi è venuto in mente perché mi accomuna alla protagonista sia la passione per la cucina che per la scrittura, ma io in verità non so farmi neanche un uovo al tegamino, quindi non avrei potuto emularla. Il fatto è, che ho cercato un filo conduttore per i miei racconti – si, chiamiamoli così – e non l’ho trovato. E siccome non ho né l’intenzione di tenere un diario, né quella di sottoporvi casi clinici, ho usato un titolo per questo blog che fosse in qualche modo “un paracadute”, e allo stesso tempo un recipiente abbastanza grande da contenere una miriade di ingredienti. Ispirandomi ad un libro che ho letto recentemente, l’ho chiamato così: questo spazio vuole essere infatti un raccoglitore di brevi storie e riflessioni, scaturite da “piccoli oggetti muti”, come dice l’autrice del mio libro. Ma io, a differenza di B. Yoshimoto, in questo termine voglio racchiudere qualsiasi cosa che non abbia voce per esprimersi; sia che si tratti davvero di un oggetto inanimato – per esempio un ciondolo di giada, per l’appunto – sui cui inventare una storia, dandogli così il suo momento di gloria, sia che si tratti di sentimenti, che hanno bisogno di essere condensati e fermati da qualche parte, perché non possono raccontarsi da soli.
Con tutto ciò, spero solo di non pasticciare troppe torte, e di non mandare a fuoco la cucina.